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Fiabautore Autunno 2013

C.Russo e G.Ganzerli hanno votato il Fiabautore Estate 2013.

Antonella Marisaldi con la fiaba "La fortuna della formica Federica"





La fortuna della formica Federica




C’era una volta una formica avara e irresponsabile. Nonostante tutto, fata fortuna la baciò.
Trovò tanti, tantissimi semini, per superare il lungo e freddo inverno…
-… Oh!!! Che meraviglia!Quanti semini! - esclamò Federica, e contemplò la sua piena dispensa. Accese il camino, ritornò davanti alla dispensa e li contò.
- 1-2-3-4-5…….sono quasi duecento semini. Però, sono mollicci!
Federica non era mai contenta. Sbuffava continuamente.
Matilde abitava in cima alla duna. Purtroppo, trovò pochissimi semini.
-….Che sventura! - esclamò Matilde con le mani sulla fronte.
Matilde non riusciva neppure a dormire.
Così, una notte di luna piena, prese una decisione.
-Andrò a cercarli nella pineta.- pensò Matilde.
Era molto, molto freddo, là fuori. Sapeva che era rischioso ma, purtroppo, non c’era un’altra soluzione. Infilò il cappotto, mise nel fazzoletto un paio di semini e partì.
Cammina e cammina, arrivò davanti a un grandissimo formicaio. Sulla porta c’era scritto: Federica La Fortuna.
Matilde bussò:
-Che cosa volete?- domandò una formica arrogante.
-La mia dispensa è vuota!- implorò Matilde.
-…cara, mi dispiace molto. Ho la padella sul fuoco e non ho tempo da perdere. Devo andare, o… si brucia la cena.
-Tu mangia pure con comodo. Me ne vado da sola. - disse Matilde, e tremò come una foglia.
Aveva un nodo stretto alla gola. Non versò neppure una lacrima, aprì la porta e uscì.
Appena fuori dal formicaio, abbracciò un pino e…improvvisamente, scoppiò in lacrime!
-…aiutami, ti prego!- implorò Matilde.
-Su, su, cerca e non ti scoraggiare.- la esortò il pino.
Matilde girò e rigirò tutta la pineta. Ma non trovò neppure una briciola! E ritornò triste sulla via del ritorno.
A un tratto, cominciò a piovere ininterrottamente. E il freddo inverno arrivò,
il mare s’ingrossò e tutta la pineta si allagò.
C’erano centinaia di formiche che camminavano disorientate. Ansimavano sotto il peso dei secchi pieni d’acqua. Cercavano di svuotare i formicai, ma inutilmente.
Suonarono addirittura l’allarme! Attraversarono la pineta di corsa, con il batticuore, in cerca di un rifugio. Si tenevano tutte unite in quella gran confusione. Di parlare non aveva tempo nessuno. A un tratto, una parlò:
-Guardate!- esclamò Federica, - lassù non vedete un formicaio?
Le formiche sospirarono e si precipitarono davanti alla porta del formicaio. Stavano immobili e senza fiato.
-Entrate, o volete fare ancora la doccia?- ospitò con un sorriso la padrona di casa.
-Tu sei… Matilde! Sono stata molto maleducata con te!- si scusò Federica.
-Svelte svelte, entrate! Accomodatevi!- disse Matilde.
Matilde prese una padella e scaldò gli ultimi semini. Erano caldissimi e croccanti.
-Grazie per l’ospitalità!- ringraziarono le formiche.
-Come supereremo l’inverno?-si domandarono.
-Appena il mare si calmerà e il sole spunterà…tutte fuori, in cerca di semini!-disse Matilde con un sorriso, per incoraggiarle.
L’indomani, finalmente spuntò il sole.
Era una giornata meravigliosamente tiepida.
Le formiche uscirono dal formicaio e andarono in riva al mare. Sulla spiaggia, un bambino dalle guance rosate camminava piano e sorrideva.
Prese dallo zaino una profumata focaccia, la guardò e disse:


Foccaccia foccacciona
Dolce e….morbidona
Presto ti mangerò
e…svelto a scuola ritornerò!

E, con un grosso morso, la addentò.
-Bè, lascerò un pezzetto di focaccia ai miei amici animali. Con questo freddo gelido…festeggeranno!- pensò il bambino.
Federica passava lì per caso…
-Che fortuna! Quante bricioline! Rapida, insabbio tutto. Nessuna deve trovarle.- disse sottovoce Federica.
-Ti ho sentito, vergognati! Sei una formica avara, egoista e ingrata!-rimproverò alzandosi con rabbia il mare.
Federica, a quelle parole, rossa dalla vergogna, veloce si allontanò.
Con lo sguardo basso, arrivò davanti alla porta Matilde.
La porta era socchiusa…
-Federica, sei tu? Perché non entri? Ma…stai piangendo!- disse Matilde preoccupata.
-Vieni con me!- disse Federica.
-Dove?
-E’ una sorpresa.
Arrivarono in riva al mare…
-… oh!!! Quante briciole! Sono tutte per noi?
-Credo di sì.
-Allora… perché piangevi?
-Perché sono egoista. Mangiate voi, io non le merito. Mi arrangerò.
-Come vuoi. Io sono qui. Buona Fortuna.- disse Matilde molto preoccupata per la compagna.
Federica camminò per giorni interi. Sfinita si fermò, di fronte al mare.
Stava in silenzio e piangeva. Poi asciugò gli occhi, voltò lo sguardo e…
-Grandioso! Una montagna di briciole!Grazie!
Ad alta voce, cantò:

Quando il gelo arriverà
Per tutte le formiche ci sarà
Cibo sano cibo buono
È per tutti un Santo Dono!

Alla fine, tutte le formiche affrontarono il lungo freddo inverno e…
Federica La Fortuna la baciò, generosa e buona diventò.

Antonella Marisaldi tutti i diritti riservati.

G.Ganzerli e C.Russo

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